WEB16 ottobre 2018

A scuola di Personal Branding da Pinocchio

Competenze essenziali all’epoca di web 4.0?
Leggere, scrivere, far di conto.

Oggi, confrontandomi con l’interessante quesito posto dal collega Davide Dal Maso su quali siano le competenze essenziali per il profilo di un ADDETTO VENDITA, ho visto dai commenti che l’importanza del Personal Branding è ritenuta cruciale.
Ma come si fa a costruirlo quando si hanno 18 anni – a volte anche meno?

Per costruire il Personal Branding si deve innanzitutto reimparare a pensare, leggere e scrivere.
Purtroppo a scuola ormai spesso si disimpara. Le persone si annoiano e disertano i libri e la scrittura. La scuola, asservita al mercato, si arrabatta per fornire competenze digitali che, quando vengono insegnate, sono già obsolete, mentre i millennial e la generazione Z se la cavano benissimo a smanettare da soli sui loro smartphone.
Il punto è proprio questo: se la cavano a smanettare, ma spesso senza coscienza e senza consapevolezza.

Anche nel digitale, senza coscienza non otteniamo risultati.
Senza contenuti non c’è relazione.
Senza relazione non c’è vendita.
Senza vendita non c’è libertà finanziaria, né crescita personale, né professionale.

No Personal Branding, no Business.
Il Personal Branding presuppone che si sappia anche cosa si vuole e cosa non si vuole, cosa piace e cosa no, quali sono i propri talenti e le proprie passioni. Come si fa a costruire questa consapevolezza?
Con la buona vecchia scrittura.
Scrivendo domande su domande, rispondendo per iscritto, perché non è vero affatto che tutto resta in testa.
Chi sono, cosa faccio, perché lo faccio, perché un’azienda o un cliente dovrebbe scegliere proprio me anziché qualcuno tra i milioni di altri, apparentemente uguali a me.

E’ sull’unicità che si deve puntare, ma per comunicarla bisogna conoscerla.
Quando si scrive un testo, si sceglie una foto, si prepara lo storyboard di un video, bisogna scrivere le domande:

  • - a chi sto parlando?
  • - chi è il pubblico che cerco?
  • - quali aziende cerco?
  • - con quali ruoli e funzioni aziendali è conveniente che io parli per raggiungere il mio obiettivo?
  • - cosa voglio che facciano le persone quando visitano i miei profili o le mie pagine o vedono i miei video?
  • - che cosa offro loro?
  • - quali sono le soluzioni che porto per i loro problemi più comuni?
  • - cosa piace al mio pubblico?
  • - cosa non gli piace?

Qual è il mio obiettivo?
Lavorativo, personale, umano, spirituale?
Il sistema scuola con le divisioni in materie non ha senso, ma il vero approccio umanistico, filosofico e multidisciplinare non è quello di stiracchiare i concetti per trovare collegamenti dove non esistono. Si basa sulla realtà, la conoscenza, l’informazione – non quella superficiale e in comode pillole video – ma quella che si apprende studiando, leggendo e scrivendo. Gli scienziati del Rinascimento erano artisti, visionari e artigiani. Leonardo immaginava macchine fantastiche, le costruiva e dipingeva la bellezza.
Tornare a leggere, scrivere, ammirare le opere d’arte e cimentarsi in attività creative mantiene in vita il cervello e stimola il corpo; contribuisce a costruire spessore umano.

Che altro è il Personal Branding, se non quella speciale aura luminosa, alimentata da talenti e passioni, che gli altri ci riconoscono quando la coltiviamo?

Prima di farcire i programmi di parole complicate, forse è il caso di tornare ai tre pilastri della scuola di Pinocchio.
Leggere, scrivere, far di conto.
Strumenti essenziali per attingere alle basi della conoscenza.
Senza questi non si va da nessuna parte, si resta teste di legno, perennemente imprigionati in un Paese dei Balocchi che altri hanno costruito per noi, mentre Mangiafuoco sta alla cassa.

Pinocchio è la storia dell’iniziazione: da burattino a bambino in carne e ossa, cuore, cervello, soprattutto Coscienza.
Finché Pinocchio non matura la sua propria coscienza, gliene presta una il Grillo Parlante, ma i grilli parlanti stanno nelle fiabe e, forse, nel mondo reale, la coscienza conviene coltivarla, nutrirla, farle domande e ascoltare le sue risposte.

Alla fine, se mi chiedo quali sono le competenze essenziali per un addetto vendita (e per qualsiasi altro ruolo) mi rispondo sempre: leggere, scrivere, far di conto.

Il resto te lo insegna la vita.

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