Scrittura21 febbraio 2018

LA BELLA STORIA ce l’abbiamo dentro

Ovvero come trasformare una cozza in un cuore.

Come si racconta la propria #BellaStoria ?
Ci sono tanti modi.

Si può ripercorrere la strada nota della propria vita
per scoprire che magari ci sono pezzetti importanti per noi
che abbiamo lasciato indietro e che ci fa piacere recuperare:
pacchi regalo natalizi da scartare, prati verdi e taxi gialli.
Luci e ombre che si avvicendano.

E’ bello provare il sottile piacere di indugiare su oggetti, pensieri, persone,
che simbolicamente rappresentano ciò a cui siamo legati
in modo intimo e struggente, per poi farsi delle belle risate
sulle menate con cui ci complichiamo la vita
e lanciarsi in nuovi scenari con immagini ardite,
usando le parole come paracadute colorati.

“LA BELLA STORIA” e il nòcciolo segreto
Chiamo #BellaStoria quella parte così privata di ciascuno di noi,
che gli altri non possono conoscere, a meno che non decidiamo
di condividerla.

Nella Bella Storia sono racchiusi i ricordi giganteschi di immagini
quotidiane, che i nostri occhi piccini spalancati sul mondo registravano
con metriche relative e personali.
La Bella Storia contiene sogni, desideri, emozioni irragionevoli e collerici capricci,
attraverso i quali ci siamo misurati con un mondo
che ha cercato di piegarci alle sue regole.
Qualche volta ne siamo usciti vittoriosi.
Qualche volta con le ossa rotte.
Entrambi gli scenari sono interessanti.
Entrambi appartengono solo a noi.

La scrittura fonde gli elementi che compongono la nostra
identità in un crogiuolo in cui si amalgamano per generare
la visione di nuove strade.

UTILE E’ BELLO.
A cosa serve scrivere “LA BELLA STORIA”?
Serve a intenerirsi sugli affetti e a inorgoglirsi per i successi
e la capacità di tornare in piedi dopo le cadute.

Serve a presentarsi magicamente, chiamando a raccolta tutti i talenti,
le risorse interne, le capacità innate e le competenze apprese
.

Serve a dirsi “sono proprio bravo a svolgere questo compito”
e a comprendere “chi sono e cosa voglio veramente fare della mia vita”.

Serve a trovare nuove parole, fresche e vivaci,
con cui dipingere di passione i propri progetti.

Basta raccontare, adesso si narra.

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